o forse è solo il tavolo di un bar. Immaginate il bar, la forma di questo tavolo, la stagione, il fuori e il dentro.
a questo tavolo stan sedute psicologia e letteratura...
ARPA edizioni - psicoterapia, narrazioni, letteratura, parole shared a post.
5 days ago
Vi segnaliamo questo interessante appuntamento da segnare in agendaLocandina 2nd giornata della Trilogia sul Trauma Psichico. Percorso sul Trauma proposto dalla SIPeP-SF. ... See MoreSee Less
I confini del setting in un mondo che cambia: dalla tecnica classica alla tele-analisi
"Uno degli elementi, invero preziosi, che caratterizzano il setting canonico determinandone i confini è quello della distanza.
La distanza è ritmo, vuoto che si alterna al pieno, spazio al di là del confine, rappresentazione finalmente pacificata di un oggetto assente e in qualche modo persistente.
In psicoanalisi, la distanza, in coppia antitetica con il contatto, è parte integrante della cura, e dall’accoppiamento dei due opposti, può nascere l’individuo, dopo aver introiettato l’oggetto.
Ma che fare con soggetti schizoidi la cui tolleranza della solitudine sia così pervasiva da dar loro una costante angoscia di precipitare nel vuoto, in assenza di un qualsiasi contatto materiale? Che fare con un paziente sofferente per cyber-addiction, condizione nella quale la necessità di essere in costante connessione, sia pure virtuale, è diventata pervasiva?
E come riuscirà la psicoanalisi a raggiungere un paziente siffatto, continuando a offrirgli la propria alternanza di vuoti e di pieni? O come potrà adattarsi ai suoi bisogni senza snaturarsi, senza perdere l’anima? Senza diventare essa stessa malattia, simbiosi, addiction?
Avevamo ricevuto (e prima ancora, ricercato) un’educazione fatta di vuoti e di pieni per imparare a separarci, e ora scopriamo di esserci allontanati troppo dal mondo conosciuto, superandone le Colonne d’Ercole, avventurandoci in mare aperto senza strumenti che possano indicarci un percorso. Ma è proprio così?
Parlando delle colonne d’Ercole, non posso non pensare a queste parole, che da sempre ho stampate nella memoria:
e volta nostra poppa nel mattino,
dei remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.
Questi versi mi hanno sempre intrigato, e fra essi soprattutto l’ultimo: “sempre acquistando dal lato mancino”. Una nave che, fuoruscendo dallo stretto di Gibilterra voglia mantenere la prua a manca, inevitabilmente finirà per costeggiare l’Africa, cioè la costa, cioè un punto di riferimento meno effimero e più affidabile delle stelle, che una spessa coltre di nuvole può sempre nascondere alla vista.
Così, di fronte all’inevitabilità di addentrarci nell’ignoto di un mondo in rapidissima e imprevedibile trasformazione, e nella necessità di esplorare luoghi della mente e interstizi che i nostri progenitori di certo non avrebbero sospettato possibili, abbiamo bisogno di uno spazio transizionale che consiste nella possibilità di uno sguardo bifronte: attenti a ciò che ci si para davanti, e memori di ciò che ci lasciamo alle spalle come unica pietra di paragone. Dove siamo diretti non sappiamo dire".
Gianni Guasto in arpaedizioni.it/prodotto/the-wise-baby-il-poppante-saggio-rivista-del-rinascimento-ferencziano-20... ... See MoreSee Less
Regredire alle relazioni maligne
di Hayuta Gurevitch
"La sua espressione è raggelante. Ora capisco di aver detto qualcosa di totalmente sbagliato. Sento un brivido di paura scorrere lungo il mio corpo. Lei inizia a gridare, per colpirmi con le sue parole. Io le dico di fermarsi, ma senza risultato: devo essere annientata, per il fatto di non essere stata precisa, per non aver soddisfatto la sua aspettativa che dicessi esattamente ciò che lei desiderava sentire. La sua rabbia è imbevuta della ferma convinzione che solo una nostra perfetta adesione potrebbe metterla al riparo dalle sue angosce. Le sue parole si fanno più dure, le sue labbra sputano collera e un freddo furore, mentre una venatura di crudeltà incrina la sua voce. Un masso pesante comprime il mio torace, non riesco più a pensare. La fisso incredula, colpita dalle sue parole e sopraffatta da tanto frastuono. E infine lei si alza in piedi ostentando un atteggiamento di regale indignazione, e se ne va, mettendo in scena l'ennesima “grande sortie”, come l’abbiamo già chiamata altre volte. E la porta sbatte così forte che il suo rumore, per quanto aspettato, mi provoca un terribile sobbalzo nel corpo e nella mente …
La vignetta è un'illustrazione delle idee che vorrei esplorare in questo scritto, per descrivere la regressione maligna come un enactment reciproco fra stati dissociati del Sé, la cui origine risale a precoci fallimenti ambientali traumatici. Io considero maligno un ambiente primario che sia pregno di un’assenza eccessiva di adattamento sufficientemente buono ai bisogni emotivi del bambino, eccessiva al punto di scatenare un'angoscia di annientamento. Io collego questo concetto all'identificazione con l'aggressore, dal momento che un tale grado di assenza durante la prima età è un atto di violenza, che costringe la psiche del bambino ad adattarsi all'ambiente per poter evitare un crollo; e ciò a prezzo di frammentazione e dissociazione".
il paper lo trovi in: arpaedizioni.it/prodotto/the-wise-baby-il-poppante-saggio-rivista-del-rinascimento-ferencziano-20... ... See MoreSee Less
“Ferenczi richiama la nostra attenzione sul modo in cui gli adulti banalizzano la sofferenza infantile, che può essere invece vissuta dai bambini con grande intensità. In tal modo, Ferenczi ci presenta un altro aspetto della nozione di disconoscimento, fondato questa volta sull’insensibilità degli adulti per la vulnerabilità dei bambini alle situazioni violente. C’è una cecità, da parte degli adulti, rispetto alla condizione di vulnerabilità nella quale si trova un bambino.”
Jô Gondar. “Ferenczi come pensatore del trauma sociale”
il paper lo trovi qui: SOPRAVVISSUTI, VITTIME E TESTIMONI. LE EVOLUZIONI DELLA TECNICA DI FRONTE AL TRAUMA nel numero 2 di Wise Baby
arpaedizioni.it/prodotto/the-wise-baby-il-poppante-saggio-rivista-del-rinascimento-ferencziano-20... ... See MoreSee Less
Luca Bonini
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Il lato opposto della pelle | Villanuova Sul Clisi | Tavola Rotonda – why not? Garda – Vallesabbia
Venerdì 11 a Villanuova sul Clisi, in collaborazione con Tavola Rotonda – why not? Garda – Vallesabbia presentiamo “il lato opposto della pelle” ed io, come sempre, sono molto contento
Clinica e Letteratura | seminario Unicatt Psicologia Brescia
GRAZIE a Cattolica News per il racconto del nostro seminario tra Clinica e Letteratura https://www.cattolicanews.it/quando-la-letteratura-narra-la-clinica
blog Chili di Libri | video recensione de: “il lato opposto della pelle”
Clinica e Letteratura | seminario Unicatt Psicologia BS | 2 maggio
giovedì 2 maggio alle 15 presentiamo “il lato opposto della pelle” a Psicologia a Brescia. Sarà un seminario su Clinica e Letteratura e con me chiacchiereranno Giancarlo Tamanza, professore di Psicologia Clinica e Carla Boroni professoressa di letteratura italiana contemporanea….
ieri abbiamo fatto pensieri lunghi e lenti
ieri le tante sollecitazioni arrivate dal prof. Maggiolini, dalla prof.sa Costa Maia, dal prof. Verde, dal prof. Mannino e dalla dott. Di Tommaso si sono uniti ai nostri aiutandoci a sviluppare ulteriormente il nostro modello di intervento. Abbiamo discusso di…